lunedì 9 maggio 2016

SERPENTINITE. Gressoney la Trinité

di Felice De Angelis

Cominciamo oggi con la descrizione del primo campione del Laboratorio "Renato Funiciello". E' una serpentinite, una roccia metamorfica a composizione femica, raccolta in Valle d'Aosta, poco sopra Gressoney la Trinité, nelle vicinanze del Colle della Bettaforca. Quando salendo da Gressoney la Trinité si arriva a Staffal, dove termina la strada e ci sono i parcheggi degli impianti di risalita per il Colle Sant'Anna e il Gabiet, ci si trova davanti un'imponente e cupa montagna di colore verdastro, che in parte copre i più lontani ed elevati Castore e Breithorn. E' la Bettaforca, nota tra gli sciatori per la sua pista nera e tra gli alpinisti perché è la via di accesso al Rifugio Quintilo Sella, uno dei più famosi delle Alpi Pennine, posto ad una quota di 3.585 m s.l.m.

Gressoney La Trinité. Località Staffal.

La serpentinite deriva da rocce ignee femiche ed ultrafemiche, cioè con un contenuto di SiO2 inferiore al 52%, che hanno subito il processo metamorfico in ambienti ricchi di acqua, come i fondali oceanici. Queste rocce stanno ad indicare "oceani perduti", cioè oceani o ampi bracci di mare che a causa della convergenza di due placche tettoniche sono scomparsi e le rocce che ne formavano il fondo sono state sollevate durante la conseguente orogenesi.


Serpentinite. Laboratorio di Scienze della Terra "Renato Funiciello". 
La lucentezza delle superfici è data da fibre di serpentino.

La serpentinite di Gressoney deriva dalla chiusura di un vasto braccio di mare che separava la parte occidentale dell'Eurasia dalla placca adriatica o Adria, chiamato Oceano Ligure-Piemontese, formatosi durante il Giurassico. A partire dal medio Cretacico, circa 100 milioni di anni fa, il moto delle placche tettoniche cambiò e l'Oceano Ligure-Piemontese iniziò la sua subduzione sotto la placca adriatica, restringendosi. Questo continuo e graduale restringimento portò nel tardo Cretacico alla collisione tra la placca europea e quella adriatica, innescando il sollevamento della catena alpina. La subduzione continuò durante il Paleocene e l'Eocene, terminando nel Miocene ed ebbe come conseguenza la definitiva scomparsa di questo paleo-oceano e la formazione delle Alpi. 

Paleomappa di Ron Blakey, Northen Arizona University.



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